7 ottobre 2022
BIC BRUXELLES — L’Ufficio di Bruxelles della Bahá’í International Community (BIC) ha rilasciato una dichiarazione, dal titolo Verso un sistema alimentare sostenibile, che prende in esame le implicazioni del principio dell’unità del genere umano sul miglioramento della sicurezza alimentare nel mondo.
La dichiarazione è stata presentata dalla BIC ai ministri dell’Agricoltura dell’Unione Europea (UE) riunitisi nella Repubblica Ceca per discutere sulle politiche relative alla produzione e alla distribuzione alimentare.
Il dibattito avviato nella riunione, si legge nella dichiarazione, “fornisce una valida opportunità perché il discorso… affronti delle sfide sistemiche”, mettendo in risalto l’esigenza di un’analisi che tenga nella dovuta considerazione il maggiore impatto generato dalle politiche agricole dell’UE non solo in Europa, ma in tutto il mondo.
La nuova dichiarazione dell’Ufficio di Bruxelles della Bahá’í International Community prende in esame le implicazioni del principio dell’unità del genere umano sul miglioramento della sicurezza alimentare globale.
Nella sua dichiarazione, la BIC propone che una più ampia partecipazione ai processi decisionali “debba essere intesa non solo come una mediazione volta a ottenere un accettabile consenso generale, ma come una ricerca congiunta sulle implicazioni dei sistemi alimentari sostenibili, per la quale tutti si impegnino in modo significativo e alla quale tutti diano il proprio apporto”.
Questo è l’orientamento che sta alla base del contributo della BIC al discorso sulla sicurezza alimentare, in quanto i tre uffici della BIC di Addis Abeba, Bruxelles e Ginevra sono promotori di incontri che vedono riunite periodicamente alcune autorità, diversi attori sociali e organizzazioni della società civile in Europa e in Africa – continente sul quale le politiche dell’UE hanno un impatto considerevole – per un’analisi congiunta delle questioni più urgenti.
Nelle scorse settimane, in alcuni dibattiti organizzati dalla BIC, sono stati trattati i seguenti temi: il rapporto tra le politiche agricole, la sostenibilità del mondo rurale e le cause della migrazione. Dal dialogo è emerso che, quando le questioni vengono analizzate alla luce del principio dell’unità, i partecipanti sono maggiormente in grado di considerare l’impatto delle loro decisioni ed azioni non solo sul proprio ambiente ma sull’intero genere umano.
Dibattito online ospitato dall’Ufficio della BIC di Bruxelles e dall’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite, che ha visto riuniti più di 80 responsabili politici e altri attori sociali provenienti dall’Africa e dall’Europa, allo scopo di analizzare i legami tra le politiche agricole europee e le cause avverse della migrazione nel continente africano.
In questo contesto, la BIC ha pubblicato un’altra dichiarazione, dal titolo The First Active Agent in Human Society: Putting Farmers at the Heart of Food Security Policy (Il primo agente attivo della società umana: mettere gli agricoltori al centro delle politiche sulla sicurezza alimentare, n.d.t.), relativa all’influsso, sulle politiche internazionali relative a cibo e agricoltura, che è stato generato dal know-how sulla produzione alimentare acquisito grazie ad agricoltori e comunità locali.
Rachel Bayani dell’Ufficio di Bruxelles afferma: “Il mondo ha bisogno di un sistema alimentare che sia sostenibile, di non-sfruttamento e che provveda a tutta l’umanità. Presi singolarmente, nessun attore e nessun continente possiedono al momento attuale l’intera visione intuitiva che consentirebbe di radicare il sistema alimentare su fondamenta solide.
“C’è bisogno di un’indagine congiunta e di un processo di apprendimento in virtù del quale i popoli di ogni parte del mondo, dai ricercatori agli agricoltori, si mettano insieme a riflettere su questa sfida e siano collegati ai dibattiti nei quali vengono prese decisioni importanti sui sistemi alimentari”.
Nei prossimi mesi, l’Ufficio di Bruxelles ospiterà una serie di eventi per un’ulteriore analisi della nuova dichiarazione, a cui parteciperanno gli attori sociali e le autorità interessati alla questione della sicurezza alimentare.
Nei Paesi di tutto il mondo, le iniziative agricole delle comunità bahá’í sono ispirate ai principi bahá’í dell’armonia tra scienza e religione, dell’unità del genere umano e del servizio alla società.